21 febbraio 2014

credi in quel che credi. se ci credi.



Io e la religione abbiamo un rapporto strano.
In realtà non so nemmeno se si possa definirlo un rapporto. E' un pò come se fosse qualcuno che ho sempre e solo intravisto, mai conosciuto, ma a cui a volte penso.
Sono una senza fede, a cui probabilmente farebbe e avrebbe fatto bene averne una.
Non so pregare. Non so cosa si provi a farlo davvero. Non ci credo, è tutto qui.
Credo nell'uomo e nelle sue capacità. Nella scienza. E basta. Ma un pò di spiritualtà mi farebbe bene. Magari una religione diversa da quella cattolica, in cui mi ritrovo davvero poco. Magari.

14 febbraio 2014

Io non so parlar d'amore. Ma so fare elenchi.



Io non so parlar d'amore. E voglio dire sono anche di quelle che San Valentino? serve solo a vendere cioccolatini.
Però sono innamorata. Oh sì.
Mi sono abituata ad essere innamorata. Così tanto da non ricordarmelo a volte, da non pensarci spesso, da sottovalutarlo.

5 febbraio 2014

I miei pensieri sono le mie puttane (Diderot)


Ultimamente mi ritrovo a pensare un pò troppo. Passo dai discorsi filosofici alle argomentazioni politiche più populiste, da considerazioni deprimenti a riflessioni euforiche.
Che non sia una tutta giusta è risaputo.
Sto leggendo come una pazza, vuoi perchè di internet nella #casadimezzo ancora nessuna traccia, vuoi perchè ho tra le mani davvero dei bei pezzi di letteratura, vuoi perchè incredibilmente ho tempo da perdere, sta di fatto che penso troppo.
Ho tra le mani l'ultimo romanzo di Eric Emmanuel Schmitt, La giostra del piacere, un bel libro di più di seicento pagine che sto divorando alla grande. E' sicuramente definibile come romanzo erotico, al massimo erotico sentimentale, anche se non c'è amore senza sesso. Ed essendo il sesso una gran bella invenzione, se raccontato bene può essere davvero interessante, quasi quanto farlo. E' difficile trovare romanzi erotici non volgari, coinvolgenti, almeno per una come me, piena di pregiudizi e a volte bacchettona verso certi tipi di libri, le cinquanta sfumature ad esempio mi sono rifiutata di leggerlo (anche se in fondo in fondo avrei anche voluto) e  i romanzi nelle sezioni rosa delle librerie li snobbo in partenza. Mi sono concessa Bukowski in passato, ma a volte per leggere il grande Charles ci vuole la giusta pellaccia e poi è un'altra cosa.