24 novembre 2015

i bambini hanno il diritto di essere bambini


  1. Hanno il diritto di fare i capricci. Sì, i capricci sono odiosi ma è un loro diritto.
  2. Hanno il diritto di volerti sempre lì. Sì, a volte sarebbe bello che ti lasciassero un pò in pace ma è un loro diritto.
  3. Hanno il diritto di vivere in pace. Sì a volte tu devi proprio litigare subito con il Lui Grande ma è un loro diritto.
  4. Hanno il diritto di sporcarsi. Sì, che palle le lavatrici, ma è un loro diritto.
  5. Hanno il diritto di essere abbracciati. Ma questo è uno dei diritti più belli per tutti.
  6. Hanno il diritto di fare con calma. Sì, tu continuerai a dirgli dai che è tardi ma è un loro diritto.
  7. Hanno il diritto di essere felici. E qui si apre un mondo su quello che tu genitore puoi fare.
  8. Hanno il diritto di giocare tirando fuori tutto. Sì, tutto.
  9. Hanno il diritto di dire no ai broccoli. Sii sincero, se non avessi figli non li cucineresti nemmeno tu.
  10. Hanno il diritto di essere bambini. Finchè sono bambini.

26 ottobre 2015

il marpione senza stile

Vi racconto una storiella.
C'è una Lei, che ovviamente sarei io, che lavora da anni nello stesso ufficio. C'è un lui che lavorava con Lei ma adesso lavora nell'ufficio accanto.
Lui è rinomato per essere un viscido. O comunque uno di quegli uomini, a mio avviso parecchio sfigati, che non fanno altro che dispensare complimenti non richiesti e poco eleganti a qualsiasi cosa di sesso femminile gli capiti a tiro.
Un marpione senza stile.
Lei ci lavorava insieme e non dava adito. Non rispondeva e anzi rivolgeva sempre sguardi penosi quando capitava.
In realtà non ha l'ha mai guardato negli occhi e detto hai rotto le palle, finiscila. Non perchè le facessero piacere i commenti squallidi sul suo fondoschiena ma perchè non ci dava nessuna ma proprio nessuna importanza, come del resto meritano le cose idiote.
Ora lui non lavora più con Lei però bazzica ancora e una mattina arriva e la saluta, abbracciandola e dandole un bacio sulla guancia. Lei ricambia l'abbraccio senza nessuna malizia, e lui lo sa, perchè comunque è una persona con cui ha una confidenza in qualche modo amichevole, quella confdenza che hai con chi non ti sei scelto ma ti ritrovi tutti i giorni in un ufficio: il collega. Non ci sono state solo le battute doppio senso, ci ha comunque condiviso quattro metri per quattro per anni e hanno sempre parlato e discusso di tanto altro.
Alla fine non l' ha mai realmente offesa, semplicemente è un idiota.
Qualche ora dopo Lei riceve questo messaggio esatto:
Mi piaci sempre un sacco ed averti tra le braccia è una sensazione forte... ti bacerei sempre!! [e mille emoticons].
Lei, come è già capitato in passato, non risponde e non ci pensa neanche più.
E' un messaggio non volgare, solo inutile ed inappropriato.
Lei lo sa che è solo un idiota.

22 ottobre 2015

brother&sister


Ieri mattina quando si è svegliata siamo andati subito da Lui, come sempre. Si sono abbracciati e sono rimasti così, stretti stretti, Lei con la testa accucciata sulla sua spalla.
Io sarei potuta scomparire.
Non servivo e non ero contemplata.

C'è una cosa che crei quando nasce un secondo figlio. Crei loro, i fratelli.

I fratelli sono come i padri. Bisogna lasciarli fare. Così come viene, così come sono. E noi madri possiamo solo guardali essere, sentendo quel  tuffo al cuore, vedendo quell'amore e producendone altro.

24 settembre 2015

I vantaggi di avere un figlio che non dorme.


Un figlio che non dorme è la scusa migliore di sempre. Con il tuo capo, con un cliente, con la suocera, con chi non ti fai mai sentire.
Un figlio che non dorme è la migliore scusa con te stessa, quando non riesci a fare quello che ti eri prefissata, quando non hai voglia di uscire, quando esci struccata e spettinata.
Un figlio che non dorme è la miglior scusa per le tue occhiaie.

Un figlio che non dorme e si ammala non è un dramma. Tanto non dormiva già prima. E le febbri notturne, la tosse, i raffreddori sembrano meno gravi.

Un figlio che non dorme è il modo migliore per ricevere un pò di pietà. Che a volte non fa male.

Un figlio che non dorme ti fa apprezzare tantissimo quelle rare volte che invece dorme. E la mattina ti senti più giovane di dieci anni.

18 settembre 2015

dieci cose che non pensavo avrei mai fatto prima di avere figi. E dieci cose che Lui non pensava avrebbe mai fatto.


Io:
  1. Andare a correre alle sei e mezza del mattino. E soprattutto scoprire che mi piace.
  2. Cenare come le galline alle sette di sera, a volte anche qualche minuto prima.
  3. Andare in spiaggia senza aver fatto la ceretta perché non c’è stato tempo. (questa è recente)
  4. Passare intere giornate a casa ma senza mai stravaccarsi sul divano
  5. Fare il menù settimanale (colpa sua)
  6. Truccarmi, lavarmi, cucinare, guidare, giocare a palla, scrivere, fare shopping e molto altro ancora con una mano sola.
  7. Andare a letto alle 21.30 di sabato sera.
  8. Non leggere un libro per mesi interi.
  9. Rimpiangere il cazzeggio puro.
  10. Innamorarmi così tanto come da quando tutto è cambiato. E allo stesso tempo spesso e volentieri non sopportare quelli che amo così tanto.

15 settembre 2015

cara maestra, abbine cura.



Cara maestra, ricordati di sorridere. Ci saranno mattine che entrerai in classe e non li sopporterai. Dovrai fare un respiro profondo e chiedere un pò di silenzio. Intanto tasterai se l'aspirina in borsa c'è. Guardali, respira e sorridi. Anche se a casa è un casino e questi qui sono scalmanati. Anche se il contratto è precario e la Ministra della scuola non capisce nulla.
Cara maestra, leggi loro. Come se fosse una preghiera, un rito. Falla diventare un'abitudine, una cosa normale. Prima, dopo o durante le cose che si devono fare da programma. Non importa quando ma leggi loro. Incontrali tra le pagine del libro. In quel momento vedrai che staranno attenti. Qualcuno avrà la bocca spalancata, qualcuno sgranerà gli occhi, qualcun'altro guarderà fuori dalla finestra verso l'alto, come se nell'azzurro del cielo ci vedesse le figure della storia. Poi magari ci sarà chi chiuderà gli occhi. Buongustai quelli.

13 settembre 2015

la lontananza che rimpicciolisce gli oggetti all'occhio li ingrandisce al pensiero.



Mi ero detta che salita sul treno avrei sistemato quelle benedette foto di quest' ultima estate addosso, dentro, fuori, dapperttuto. Poi ci scrivo anche un post.
Ma alla fine non riesco a scrivere di sale, vento tra i capelli, coccole, litigate, tuffi, nuvole e pesci.
Sono fuggita per due giorni, all'ultimo minuto, perchè mio padre è stato male.
Sono stata nell'ordine preoccupata, spaventata, rincuorata.
Non ero mai stata a trovare mio padre in ospedale. Fa un certo che.
Sono sei anni che non vengo dai miei senza un figlio o due al seguito.
Non ho mai avuto il tempo di realizzare quanto io sia effettivamente lontana.
Non serve andare in un altro paese, bastano quei troppi chilometri che impediscono di fare un'improvvisata quando si ha voglia.
Vedo che sono lontana perchè i meccanismi quotidiani non mi includono.
Io non ci sono mai.
Non posso fare tante cose. Pratiche.
Va tutto bene, non c'è bisogno di me, se la cavano.
Però un pezzo rimane sempre qui. E' sempre lo stesso pezzo di cuore, quello che lascio quando parto e ritrovo quando torno.
E' così quando si vive via.
Stare insieme è sempre una cosa programmata, non può essere naturale.
Noi siamo abituati.
Ti abitui alla mancanza. 
Poi ogni tanto viene a pungerti. 

Adesso foto e Bob Dylan.
Buon viaggio a me.
Torno da quei tre che sono la mia casa.

7 settembre 2015

il potere dell'impotenza.


Sono giorni che ho questo post in testa. Sono giorni che cerco il tempo e le parole che meriterebbe ma mi è davvero difficile.
E' stata la settimana di quella foto. Quel bambino, poco più grande di Lei, poco più piccolo di Lui, naufragato e morto in mare, lì, solo, su quella spiaggia dannata. Quel bambino che ha fatto più rumore di altri, che è servito a smuovere anime infreddolite, che spero non verrà dimenticato come tutti quelli prima di lui.
Tutti quelli che ne hanno parlato, tutti quelli che l' hanno condivisa, tutti quelli che hanno scelto di non condividerla, tutti quelli che hanno detto muovete il culo a chi dovrebbe muoverlo, tutti quelli che sono rimasti emotivamente travolti. Io sono tutti questi.
Sono mesi, anzi anni, anzi da sempre, che la gente scappa. Ma quello che sta accadendo ora ha dimensioni immense.
Sono storie incredibili, così lontane dalla nostra quotidianità che sembrano avere il sapore di un romanzo, così dolorose che non abbiamo cuori allenati, così intense che immobilizzano.

31 luglio 2015

Mi sono persa la luna ieri.


Ho visto un sacco di foto della luna di ieri sera, quella che mi sono persa, e che oggi, a casa per un attimo, mi sono goduta.
Ma ieri avrei proprio voluto vederla.
Ho passato qualche giorno al fresco, non in prigione ma in montagna, con i bambini, e la camera dell'albergo dove dormivamo aveva un bellissimo terrazzo da cui però la luna non si vedeva. Colpa delle nuvole.
Ho visto solo nuvole e tanti prati verdi verdi verdi.
La sera addormentavo i pargoli uno a uno quando possibile e contemporaneamente il resto delle volte. Ci sono cose che sembrano impossibili e poi a un certo punto le devi fare. E le fai.
Una volta addormentati ero lì. Da sola nel più totale silenzio. La piccoletta sempre in movimento e il non più piccoletto che si sa godere il meritato riposo. Dal terrazzino non si vedeva nulla. Sai che c'è bosco e pini altissimi di fronte a te ma è tutto nero. Fresco e molto più silenzioso che all'interno. Bello.

17 luglio 2015

pelle a pelle



Il caldo ha i suoi lati positivi.

Non hai scuse e devi stare in mutande
Puoi, anzi, devi mangiare tantissimi ghiaccioli
Se hai una cognata con la piscina devi andare a far mettere in ammollo i bambini o muoino di caldo. E così vai in piscina a scrocco e il caldo non lo senti più tanto.
Non ti devi preoccupare di metterti un pigiama o qualcosa di simile, tanto dormi in mutande e ti senti molto più libera di addormentarti sul divano.
Sei autorizzato a spruzzarti litri di acqua termale spray che costa come l'oro.
I tuoi figli hanno un pò meno energia e i danni provocati quotidianamente sono quindi in diminuzione. Tu pure hai meno energia ma questo è un altro discorso.
Tua suocera non attraverserà il giardino sotto il sole cocente per presentarsi senza preavviso nei momenti più sbagliati come al solito (altro buon motivo per cui puoi rimanere in mutande).
Birra, birra, birra. Ghiacciata.
Dimagrisci per forza.
Non cucini più perchè fa troppo caldo per accendere i fornelli e vivi di pesche e prosciutto. Tutti vivono di pesche e prosciutto.
Puoi lamentarti perchè fa caldo.

23 giugno 2015

non saprei proprio che titolo dare a questo minipost


C'è un momento in cui il passaggio da due a tre diventa evidente. E' abbastanza immediato. Il passaggio da tre a quattro invece è molto più lento. Poi però ti ci trovi immerso fino al collo. E di colpo diventa naturale. Si pensa per quattro, ci si muove per e in quattro, si ride in quattro, ci si fa in quattro.
Ad un certo punto però, che sia la prima volta o la seconda, dopo mesi di gambette cicciottelle e pannolini, c'è bisogno di tornare nel mondo dei grandi. Fissare appuntamenti che non siano con il pediatra, parlare di cose dove i tuoi figli non c'entrano proprio nulla con persone che con i tuoi figli non hanno niente a che fare, dire un parolaccia di gusto quando ci sta.
Prima o poi, secondo me, è sano che lo provino tutte le madri.
Come coppia l'unica soluzione arrivati a questo punto sarebbe mollare i figli per 48 ore e andare via insieme da soli.
Infatti io sto per andare al mare con mia madre e i bambini.
(che amo tanto, certo).

19 giugno 2015

il sesso libero.



Il sesso cambia. Proprio come le dinamiche di coppia. Non rimaniamo quelli che eravamo per sempre. 
Tutto ha la sua era, la sua stagione, la sua evoluzione.

11 giugno 2015

di campi di grano e cappelli blu


Eccomi qua sono stata via un mese esatto, non era mai successo, ma ci sta un po' di disintossicazione ogni tanto.
Ho anche pensato di chiudere baracca e burattini perché sono cambiate talmente tante cose da quando ho aperto il blog che comincio a soffrire un po' di crisi d'identità.
Poi vabbè no non si chiude proprio un bel niente.
Ve lo posso fare un riassuntino così giusto per riprendere le fila?!

10 maggio 2015

Auguri a tutte le mamme


A me che sono mamma come posso, a modo mio. Che sbaglio spesso, che mi sento in colpa, che mi sento amata. A me che vorrei più tempo, che vorrei poter avere in pugno la situazione, che vorrei sorridere di più, che poi sorrido di gusto.
A mia mamma con cui ho un rapporto strano. Di cui non comprendo troppe cose, a cui rimprovero molte altre, a cui troppo poco dico grazie. A mia mamma da cui vorrei un aiuto ma i chilometri che ci separano non lo rendono possibile. 
A mia mamma sempre e comunque.

8 maggio 2015

ultimi letti


1. IL MIO AMICO ASDRUBALE di Gianni Biondillo
La storia parla di Marco che incontra Mirka che è una bambina davvero speciale e di Asdrubale, un albero, che ha molto da insegnare. C'è una mamma sullo sfondo, una di quelle che dice in continuazione "Dai, forza, muoviamoci, siamo in ritardo, daiiiiiiiiiiiiiii". 
Lei era sempre di fretta, era il suo modo di fare, sembrava sempre che il mondo stesse per terminare da un momento all'altro. Ciao piacere, sei la me stessa dentro un libro.

5 maggio 2015

peccato perchè di nuovo ci siamo dimenticati del lavoro.


Quello che più mi dispiace dei fatti di Milano è che in teoria era la festa del lavoro. Mi dispiaceva dall'inizio che la data di inaugurazione dell'Expo fosse stata fissata il Primo Maggio. Perchè credo ci siano giorni sacri, intoccabili.
Venerdì si doveva parlare di lavoro. E basta.
Di quello che c'è, mal retribuito, precario, spesso frustrante, non negoziabile. Di quello che non c'è, cercato, ambito, rifiutato, tolto, spostato più lontano . Che vada a quel paese la legge elettorale, qui si deve parlare solo di lavoro. Parlare per trovare soluzioni. Non si dovrebbe fare altro. Pensare, pensare, pensare e risolvere. Migliorare. Risistemare.

29 aprile 2015

ultimamente aprile


Ultimamente continuo ad avere sonno. E' diventato un sonno cronico, che annebbia le idee, le propensione al fare, l'irritabilità. Ci sono giorni che tutto va come deve andare e riesci persino a fare tutto addirittura in orario e giorni che ci si perde in un bicchier d'acqua. Giorni in cui il cervello, prima ancora del fisico che tiene botta, grida aiuto.

Ultimamente abbiamo festeggiato i suoi sei anni. Sei fa davvero effetto. Ci vogliono due mani se vuoi far vedere quanti anni hai. Sei ti fanno sempre meno piccolo. Sei anni di Lui. Di vita con Lui. Mamma mia.

23 aprile 2015

tu e il tuo essere un secondo figlio



Quando sei nata hai rivoluzionato tutto. E' normale, ogni figlio lo fa, probabilmente anche se è l'ennesimo dopo più e più fratelli. Perchè ognuno è a sé, per fortuna.
Ma tu sei in assoluto una delle mie più grandi rivoluzioni.
Tu sei stata potente, molto più di quello che ci aspettassimo. Sei arrivata in un gruppetto di persone che si amano tanto, dove il centro era Lui, quello piccolo, indiscusso re della casa da cinque anni.
Sei arrivata e ti sei fatta sentire. Hai sempre saputo cosa vuoi, hai sempre capito come ottenerlo. Noi a volte capivamo meno, ma ci abbiamo lavorato e i risultati oggi sono tangibili.

16 aprile 2015

la casa burro




Oppure potremmo anche chiamarla la White House.
Scusate la megalomania ma sono in fissa con il bianco.
La casa nuova sarà bianca, color burro per l'esattezza, muri bianchi, cucina bianca. Divano no, non sono masochista fino a questo punto.
Lui vorrebbe colore, io lo sto convincendo che basteranno gli arredi e i tanti quadri e fotografie, che però vorrei stampare black&white ;)
I lavori procedono e adesso cominciano tutte le altre cose, precedentemente rimandate.

Oggi qui parliamo di pavimenti e siccome ho bisogno di consigli questo è un post spudoratissimo in cui dovete dirmi la vostra.
Cerco di descrivervi gli ambienti, altrimenti diventa complicato capire.

8 aprile 2015

Certe notti qui. Storia di co-sleeping non cercati.


Lei e il sonno profondo sono ancora due sconosciuti.
Quando era piccola piccola piccola, piangeva disperata fino a mezzanotte e poi sveniva fino alle sei, di giorno non dormiva mai più di mezz'ora e spesso solo dopo un bel pianto.
Poi ha cominciato a piangere meno. E a dormire meno. Di giorno sempre sonnellini brevi, trenta minuti esatti, neanche avessi partorito un orologio svizzero, di notte invece voleva me. Ogni due ore. Ogni tre. Ogni mezz'ora. Non una notte uguale all'altra, ma di certo tutte notti in bianco. Tetta, ancora tetta e poi tetta. E io mi addormentavo con Lei appesa, lì accanto a me, mi svegliavo tutta incastrata e storta mezz'ora dopo, la trasferivo nella sua culletta e poi ricominciavamo da capo dopo massimo un'ora.
Poi un giorno ho detto basta.
Ho sfoderato l'arma biberon, chissà, magari con la pancia stra piena dorme. Ma appena ho provato a darglielo, sputacchiando, mi ha guardata come per dire ma che c...o fai???!!!
Poi sono diventata inflessibile. E così per un pò di notti ha pianto. In braccio ma niente tetta. Solo ciuccio. E poi ha deciso di dormire per tre notti dalle nove alle sei. E io ero come sicura di avercela fatta.
Beate illusioni.

4 aprile 2015

Ho imparato qualcosa.


Sono migliorata.
Sono fiera di me.
Sono felice.
E' difficile da spiegare, facile da intuire, raro da vedere.
La felicità più che mostrarsi si fa sentire. Non cancella la fatica, non semplifica la vita. Ma quando è c'è.
Questa bambina era quello che volevo. Sapevo che mi sarebbe servita per sentirmi a posto. Completa. Piena.
Così è.
Ci è voluto un pò, come molti amori che sanno durare, ma passato l'uragano iniziale, il rendersi conto che non è come pensavi, che è come doveva essere, ha fatto sorgere un sole nuovo e luminosissimo.
Le nuvolette restano, altrimenti rischi di abbagliarti. Ma sembrano di panna montata. Più leggere.

1 aprile 2015

io NON compro su Amazon


Il mio babbo è un libraio. Uno di quegli appassionati di libri che con il buon gioco della vita ha messo su una grande e bella libreria. Indipendente. Ha mollato una vita da manager e ha aperto realizzato quello che era il suo sogno. Lui è un commerciante, di quelli che non si arrendono, che studiano, che pensano sempre a cosa fare domani e che ci mettono il cuore. Io e mio fratello sappiamo bene come la libreria sia il suo terzo figlio.
Capirete che non ho bisogno di acquistare libri online. Io ho la fortuna di toccarne molti, alcuni anche prima della vera pubblicazione, posso portarmene a casa tanti e ogni volta che vado a trovarli mi ritrovo circondata dai libri, nel suo appartamento e nella bottega.
Ma non è solo per questo che non compro libri online, io del resto compro spesso libri in altre librerie perchè quella di mio padre è a 400 km da qui. Non mi piace ed in particolare mi riferisco ad Amazon. Credo faccia una concorrenza sleale, non riguarda gli sconti che sono legittimi, perchè spesso c'è altro nella scelta di un libro, ma nella questione economico-fiscale.

30 marzo 2015

#ultimamentemarzo



Ultimamente sono piena di buoni propositi. Di solito al massimo fino alle 18, poi basta.

Ultimamente Lui, quello piccolo, racconta un sacco di balle. Un mix tra fantasia / vorrei che fosse andata così / la sparo grossa /voglio farti contenta così stai buona.

27 marzo 2015

5 bei libri per bambini

E' da tanto che non parlo di libri per bambini. L'ultimo post risale a troppo tempo fa.
Quindi andiamo al sodo:

1. IL GRANDE LIBRO DEL PICCOLO TASHI di A&B Fienberg
Tashi è piccolo, sembrerebbe un folletto ma non lo è. Vive con noi, va a scuola ma ha mille avventure da raccontare e tutte davvero originali. C'è il Burbero Barone, la zia Terza, fantasmi, streghe, draghi e giganti che fanno puzze giganti. Voi gli gnocchi li preferireste fatti di ossa macinate o di farina? Perchè a casa della coppia di giganti questa è la discussione.
Insomma è fantasia semplice, quella bella.

25 marzo 2015

Lei sa di burro.


Lei è potente. Non so trovare aggettivi migliori. In tutto. Lei scatena cose potenti.
Lei non è farfalle nello stomaco. Lei è fuochi d'artificio all'altezza del cuore, ma anche un pò ovunque.
Quando mi sorride a bocca spalancata. Quando mi allunga le braccia per venire in braccio, da me. Quando mi accarezza la mano mentre ciuccia. Quando mi prende la faccia, quando mi deve toccare, per riuscire a lasciarsi andare e addormentarsi. Quando sgambetta come un'atleta carica d'energia al via. Quando ride per lui, suo fratello. Perchè non ride per nessun altro. Con nessun altro. Grandi sorrisi ma le risate sono solo sue. Quando fa la talpetta. Non ve lo posso spiegare come si fa la talpetta, lo sappiamo bene noi. Quando si mette a pedalare perchè vuole che la porti lì. Quando piange come se le avessero strappato il cuore e io non riesco a farla smettere subito. Quando fa il verso da velociraptor. Sì, da velociraptor. Quando sorride di gusto a lui che torna a casa. Quando ha scoperto che può schizzare l'acqua del bagnetto ovunque. Quando mi cerca sempre, senza sosta.
Quando mi guarda e si vede che mi ama follemente. Oh come si vede.

23 marzo 2015

sos capelli, i miei.


Provo a parlarvi di qualcosa di frivolo. Ma un pò schifoso. I miei capelli.
Questo allattamento, la primavera e sicuramente qualche congettura astrale li hanno distrutti. Ne perdo a ciocche. 
Questa è la parte schifosa. 
Ne posso fare una treccia con quelli che raccolgo nella doccia. Bleah. Tutti i miei vestiti sono pieni di capelli. 
Mia figlia ne mangia in continuazione e io ne ho trovato uno persino nel suo pannolino, digerito. Bleah, bleah, bleah.

20 marzo 2015

l'agenda perfetta.


No vabbè youtube può essere inquietante. Stavo cercando un'agenda. Sì a marzo, sì quella che ho non mi va bene. Vorrei un'agenda giornaliera, più un planning, dove mi vedo tutta la settimana lì, comoda. La vorrei che ci stesse in borsa, con gli anelli, con tanto spazio per le note, con un vano porta foglietti, post it, scontrini, foto, echipiùnehapiùnemetta, io sono sempre quella dai mille bigliettini volanti. Un'agenda bella. Mi sono messa a cercarla online. Non troppo girly, non troppo liceale, non troppo da manager. Ho trovato mille siti, marche, store. Poi ho deciso di vedere su you tube se qualcuno me le faceva vedere dal vivo queste agende. Pensare che fino a poco tempo fa lo guardavo solo per i video musicali. Poi ho deciso che ci avrei potuto fare un post, uno di quei post del genere machevenedovrebbefregareavoi? del tipo la mia agenda. Che nel mio caso sarebbe stato la mia agenda ideale, ma vabbè.

13 marzo 2015

diventare genitori invecchia


Mi è capitata tra le mani una vecchia foto. Vecchia vecchia, di quella vita là, quella del prima. Prima dei figli, prima del lavoro, prima, semplicemente.
Tutti al parco, al sole, probabilmente saranno state le tre del pomeriggio e noi si stava lì, ore. A parlare. A dire cazzate. A ridere. A baciarci. Andare a fare l'università fuori casa è una figata. Non ci sono altri termini che rendono l'idea, sorry.

10 marzo 2015

Lei lo ama alla follia. E io pure.


Uno dei motivi per cui si desidera un secondo figlio è sicuramente perchè ce n'è già uno. Rispetto alla prima gravidanza dove chi ti nuota dentro è il tutto e tutto è lì, nel secondo caso c'è quel tutto fuori, che viene comunque prima, nonostante quel nuovo tutto dentro. E così si pensa tanto a come saranno quei due, quei tuoi due tutti, come si guarderanno, cosa faranno insieme o da soli ma con l'altro comunque dentro la propria vita. I fratelli sono una grande cosa e anche una grande rottura. Ma da piccoli non si sta tanto lì a riflettere, un fratello si vive.

7 marzo 2015

camminiamo con calma - buon otto marzo


Camminiamo con calma, quando siamo di fretta non c'è dialogo ma solo una lunga monologo, il mio, di dai. Dai. Dai. Daiiiiiii.
Camminiamo con calma e mi tieni la mano. Capita raramente che tu mi tenga la mano se non si tratta di attraversare una strada, tu fai da solo, ma ci sono volte che resti lì.
Camminiamo con calma, siamo sotto i portici della casa dei nonni. Bello andare dai nonni sei sempre entusiasta di partire, quasi come me, ma poi dopo un po' non vedi l'ora di tornartene a casa tua. Un po' proprio come me.
Camminiamo con calma e vedi una ragazza con una mimosa in mano. Tu i fiori li noti sempre, ne comprendi la bellezza e l'utilità. Mi dici guarda mamma che belli. E allora io ti spiego perché la mimosa e cosa si festeggia domenica.

4 marzo 2015

no, ma voi vi ricordate com'era?


Ma come facevano le mamme prima di internet?
No vabbè come si faceva in generale prima di internet? Non prendetemi per pazza, non troppo, ma sono proprio queste le cose che mi vengono in mente tra una poppata e l'altra notturna. Ho anche stilato un elenco. Mi sembrava perfetto per i miei post da cinque minuti di tempo.

21 febbraio 2015

tanti saluti dalla DonnaOcchiaie.


E' sabato sera. I miei uomini sono a cena fuori. Loro. La pupa dorme. Dopo non averlo fatto per tutto il giorno. Ma non inganniamoci non lo farà tutta la notte. Lei dormicchia. Io invece sono una che quando dorme dorme. O meglio dormirebbe. Avete presente quando scrivevo questo? Beh, ora sono passata dall'altra parte, sono una di quelle che non dormono più. O almeno poco. Poco poco poco. Trovare il tempo per scrivere è meno complicato che trovare l'ispirazione. Perchè è quella che manca quando manca il sonno. Ho davvero il cervello in pappa. Pappa. Pappa. Pappa.

10 febbraio 2015

un post buttato giù in dieci minuti. Ma davvero sono l'unica indispensabile?


Allattare il piccoletto ormai grande è sempre stato facile. Lui era regolare, sempre sorridente, mangiava di gusto e si capiva benissimo quando aveva fame. Era la sua ora e piangeva. Non piangeva per nient' altro. Ricordo che aveva tre settimane e io e lui grande ce ne siamo andati anche a teatro una sera. Mia madre è stata lì con lui e io avevo calcolato i tempi giusti, sono arrivata a casa, dormiva ancora e come volevasi dimostrare si svegliò all'orario che io conoscevo bene e io ero lì, soddisfatta della mia serata e felice. Pronta, tetta disponibile ma con la sensazione che c'era stato tempo per noi, per fare quello che mi piace. Perchè per quanto mi piaccia allattare, non mi basta di certo.
Lei è l'imprevedibilità fatta bambina. Alla soglia dei quasi cinque mesi ancora non abbiamo una vera e propria routine, o meglio ancora non abbiamo orari certi.
Mi ero detta che questa nascita, tanto cercata e voluta, me la sarei vissuta di più, avrei dato tutta me stessa e avrei amato farlo. E invece, come una volta, ho fatto i conti prima e non si dovrebbe mai fare. Dovresti vedere come va prima di decidere cosa fare, di pensare di sapere già cosa vuoi.
Rimane il fatto che i primi tre mesi sono stati all'insegna dell'allattamento a richiesta. O meglio a comando. O meglio non so perchè piangi quindi ti nutro. Non so cosa c'è ma di sicuro non potevo allontanarmi un attimo perchè ero il tuo unico calmante. E anzi, se lo facevo quando ero lì venivo come rimproverata, ma che ti costa, dalle la tetta. E i tuoi tentativi di stabilire una regolarità andavano a farsi benedire.

4 febbraio 2015

ultimamente #gennaio


Ultimamente è stato casa casa casa. Quella nuova. A breve sarà al tetto, si può già entrarci dentro e farci un giro, adesso sì che tutto ha una forma. Dove ci sarà la cucina, dove ritroveranno un loro spazio tutti i miei libri ormai da un anno chiusi negli scatoloni, dove vedrò quei due lì correre e giocare, è tutto più chiaro. Ci vorranno ancora mesi prima che diventi la nostra casa, ma è come se si vedesse una luce in fondo al tunnel. Dopo anni dietro all'acquisto del terreno, carte, progetti, cambiamenti, ancora carte e burocrazia finalmente sta prendendo vita. E non vedo l'ora che vita sia lì. La settimana scorsa abbiamo comprato la cucina, ce la faranno a momento debito ma intanto anche questa ha preso forma. Ed è proprio come la volevo. Total white, ariosa, funzionale ma soprattutto grande. Grandissima. E ci ho messo anche l'isola. Un'isola mamma?! figo ci sarà  anche il mare in casa nuova!

23 gennaio 2015

Scuola elementare, help!


Avete presente quando quel giorno, quella cosa lì, vi sembra lontanissima e anzi diventa una specie di slogan per indicare che ne deve ancora passare di acqua sotto i ponti, di cose ne accadranno ancora, tu, quel giorno, sarai più vecchia. Parlo della famigerata frase tanto usata qui, pensa quando lui sarà alle elementari.
Bene ci siamo arrivati. O meglio per adesso siamo solo alla fase iscrizione. E l'iscrizione prevede una scelta. Ma da settembre avremo una cartella, dei compiti, un orario di ingresso fisso e un modo nuovo di vivere.
Come si sceglie la scuola giusta?
1. in base alla vicinanza da casa
2. in base agli insegnanti
3. in base agli orari
4. in base a dove vanno gli amici di materna
5. in base a dove ne hai sentito parlare bene
Qual'è il punto più importante?

15 gennaio 2015

di pseudo ritorni, baci, social e foto.


Eccomi qui. E' da parecchio che non scrivo, ma si sa può succedere.
Ogni tanto il fatto di avere un blog ti fa sentire in dovere di buttar giù qualcosa per forza. Perchè se ci tieni, ci tieni. Però ci vuole tempo, ispirazione, voglia.
Qui è tutto pannolini, occhiaie, sorrisi meravigliosi, piccoli ma enormi progressi, lunghissime passeggiate in aperta campagna solo io, Lei, il silenzio e spesso buona musica. Non mi riesce di raccontare questo nuovo, splendido e impegnativo, mi assorbe tutta e tutta mi faccio assorbire. Vivo alla giornata, incredibilmente rilassata, adagio. Non mi riesce di tradurre in parole questi tempi lenti, ma buoni, di bambini che crescono, di occhioni e di baci, tanti.
E' questo che differenzia uno scrittore da chi scrive per passatempo e per provare a fermarlo quel tempo lì.