21 febbraio 2015

tanti saluti dalla DonnaOcchiaie.


E' sabato sera. I miei uomini sono a cena fuori. Loro. La pupa dorme. Dopo non averlo fatto per tutto il giorno. Ma non inganniamoci non lo farà tutta la notte. Lei dormicchia. Io invece sono una che quando dorme dorme. O meglio dormirebbe. Avete presente quando scrivevo questo? Beh, ora sono passata dall'altra parte, sono una di quelle che non dormono più. O almeno poco. Poco poco poco. Trovare il tempo per scrivere è meno complicato che trovare l'ispirazione. Perchè è quella che manca quando manca il sonno. Ho davvero il cervello in pappa. Pappa. Pappa. Pappa.

10 febbraio 2015

un post buttato giù in dieci minuti. Ma davvero sono l'unica indispensabile?


Allattare il piccoletto ormai grande è sempre stato facile. Lui era regolare, sempre sorridente, mangiava di gusto e si capiva benissimo quando aveva fame. Era la sua ora e piangeva. Non piangeva per nient' altro. Ricordo che aveva tre settimane e io e lui grande ce ne siamo andati anche a teatro una sera. Mia madre è stata lì con lui e io avevo calcolato i tempi giusti, sono arrivata a casa, dormiva ancora e come volevasi dimostrare si svegliò all'orario che io conoscevo bene e io ero lì, soddisfatta della mia serata e felice. Pronta, tetta disponibile ma con la sensazione che c'era stato tempo per noi, per fare quello che mi piace. Perchè per quanto mi piaccia allattare, non mi basta di certo.
Lei è l'imprevedibilità fatta bambina. Alla soglia dei quasi cinque mesi ancora non abbiamo una vera e propria routine, o meglio ancora non abbiamo orari certi.
Mi ero detta che questa nascita, tanto cercata e voluta, me la sarei vissuta di più, avrei dato tutta me stessa e avrei amato farlo. E invece, come una volta, ho fatto i conti prima e non si dovrebbe mai fare. Dovresti vedere come va prima di decidere cosa fare, di pensare di sapere già cosa vuoi.
Rimane il fatto che i primi tre mesi sono stati all'insegna dell'allattamento a richiesta. O meglio a comando. O meglio non so perchè piangi quindi ti nutro. Non so cosa c'è ma di sicuro non potevo allontanarmi un attimo perchè ero il tuo unico calmante. E anzi, se lo facevo quando ero lì venivo come rimproverata, ma che ti costa, dalle la tetta. E i tuoi tentativi di stabilire una regolarità andavano a farsi benedire.

4 febbraio 2015

ultimamente #gennaio


Ultimamente è stato casa casa casa. Quella nuova. A breve sarà al tetto, si può già entrarci dentro e farci un giro, adesso sì che tutto ha una forma. Dove ci sarà la cucina, dove ritroveranno un loro spazio tutti i miei libri ormai da un anno chiusi negli scatoloni, dove vedrò quei due lì correre e giocare, è tutto più chiaro. Ci vorranno ancora mesi prima che diventi la nostra casa, ma è come se si vedesse una luce in fondo al tunnel. Dopo anni dietro all'acquisto del terreno, carte, progetti, cambiamenti, ancora carte e burocrazia finalmente sta prendendo vita. E non vedo l'ora che vita sia lì. La settimana scorsa abbiamo comprato la cucina, ce la faranno a momento debito ma intanto anche questa ha preso forma. Ed è proprio come la volevo. Total white, ariosa, funzionale ma soprattutto grande. Grandissima. E ci ho messo anche l'isola. Un'isola mamma?! figo ci sarà  anche il mare in casa nuova!