27 settembre 2016

Tu che hai dato alla mia vita il suono del tuo nome


Due.
Due anni che sei qui.
Due anni che ci sei.
Due anni che ti abbraccio.
Due anni che tutto è stato da te modellato.
Due anni che ti guardo e ringrazio.
Due anni che sono ancora pochi. Meno di quelli che ti ho aspettata.
Due anni che mi hai guarita. Sì, guarita.
Due anni che mi hai insegnato che niente è impossibile.
Due anni che sono cambiata.
Due anni che non cerco più con tutta me stessa qualcosa.
Due anni che mi sento finalmente a casa.
Due anni che tu hai creato quello che io chiamo casa.
Due anni che hai completato quello che c'era.
Due anni che amo ancora di più, ogni giorno di più.
Due anni che la mia vita è così colorata.

12 settembre 2016

Cosa cambierei della scuola pubblica italiana


Oggi è ricominciata la scuola. Rullo di tamburi.
Questo post avrebbe dovuto aprirsi con una mia foto che faccio un salto alto due metri per la felicità. (Tralasciando il fatto che non ne sarei capace e mi romperei sicuramente una caviglia, mi ritrovo invece in ufficio, spettinata perchè non ho di nuovo tempo per fare nulla a meno che non mi svegli alle 6 e su questo non c'è discussione, non mi funziona la posta, ho mille mila cose da fare e non so da che parte cominciare.)
Però felicità perchè ho finito di cercare di incastrarti un pò dove capita, tra centri estivi costosissimi e spesso improvvisati, nonne che ti tengono controvoglia, giornate passate a fare videogiochi nel noioso ufficio di mamma e orari di lavoro impossibili per riuscire a fare tutto.
Felicità perchè la scuola è una cosa bella, che fa bene, necessaria ed indispensabile.
Ieri sera eri proprio emozionato, a metà tra il che figo e il ma perchè cominciamo di lunedì che così ci tocca una settimana piena?

8 settembre 2016

la descrizione di un attimo


Quando nel buio prima di addormentarti mi dici, con le tue dita tra i miei capelli, ciao mamma.
Quando ridi di gusto, perchè una tua battuta fa ridere me.
Quando canti in macchina, sempre in quel linguaggio solo tuo, a squarciagola, in qualche modo a ritmo.
Quando mi chiedi di poter fare tu una cosa, così poi io ti dico grazie.
Quando mi guardi e mi dici mamma bea. Tu che mi vedi sempre bella.
Quando ti vedo leggere sul divano, in pace.
Quando cerchi di fare la sagoma della tua mano su un foglio. Ne escono solo scarabocchi. E tu sei fiera. Tu ci vedi la tua mano.
Quando prendi per mano tua sorella. Con amore.
Quando si vede la gioia nei tuoi occhi quelle volte che capisco subito quello che mi stai raccontando. Perchè tu racconti sempre un sacco.
Quando dal nulla tu, che non racconti mai, mi parli dello scoiattolo che hai visto e dei gol che hai fatto.
Quando se tutta nuda. Morbidosa. A pieghe, a onde.
Quando vedo la faccia di tuo papà, in quell'espressione là.
Quando mangi il gelato. Come se niente potesse essere meglio.
Quando fai i video tu. Sono uno spasso. Se a tua insaputa li mostrassi al mondo intero su YouTube diventerei ricca.
Quando fai l'offesa. Incroci le braccia e metti il broncio. Ecco, quel broncio lì.
Quando per gioco fai il cameriere e di colpo diventi timido.
Quando ti metti addosso di tutto, occhiali, braccialetti, collane, borsette tutto insieme, e porti a spasso la tua Tata. Mi guardi e mi dici io mamma.
Quando canti everytime dei Kolors, a modo tuo. E lei ovviamente ti segue.
Quando balli, fai le piroette, le tue verticali e tiri su quella gambetta là.
Quando alle volte balbetti. Oh come ti stringerei sempre in quei piccoli attimi lì.
Quando guardi tuo fratello come se fosse meglio di un gelato.
Quando ti ricordi qualcosa che io non ricordavo, e di colpo è di nuovo anche mia.
Quando ti sposti i capelli dal viso, così femmina.

Voi due.Voi che siete. In tutti quei piccoli attimi.

Questa sera vado a sentire i Tiromancino, e se non mi fanno la descrizione di un attimo salgo sul palco.